Archivio Cot Alleghe

Archivio Cot Alleghe

La formazione del Lago di Alleghe

9 gennaio 1771

Prima della formazione del Lago di Alleghe, l’orografia del territorio presentava una profonda valle solcata dal torrente Cordevole, che saliva regolarmente da Avoscan sino a Caprile.

Sul fondovalle sorgevano alcuni villaggi la cui economia si basava sulla lavorazione del ferro proveniente dalle miniere del Fursil passando prima per i forni fusori di Caprile dove veniva lavorato il minerale grezzo. Questi villaggi erano posizionati in maniera da sfruttare la forza dell’acqua per muovere i magli e i mantici delle loro officine e consentire agli artigiani locali, maestri nella lavorazione delle spade di produrre armi da combattimento ma anche posateria e altri arnesi di ottima fattura.

La notte tra il 10 e 11 gennaio 1771 una enorme massa di roccia quantificata in 10 mln. di metri cubi scivolò dalla cima del Monte Piz per abbattersi frantumandosi, in fondo alla valle, all’altezza dell’attuale abitato di Masarè, travolgendo e distruggendo i villaggi di Riete, Fusine e Marin tra cui 49 abitanti non trovarono scampo.

La frana sbarrò il corso del torrente e rapidamente le acque iniziarono a salire sino a 100 m di altezza su quello che era il letto del corso d’acqua, sommergendo altre borgate situate più a Nord. Gli abitanti si trovarono improvvisamente divisi e isolati dallo specchio d’acqua che nel momento di massima estensione quasi raggiungeva Caprile. Il paese di Alleghe situato più a monte fu salvato dall’inondazione; ma non era finita qui.

La seconda frana

La mattina del primo maggio una seconda frana di dimensioni di 3 mln di metri cubi si staccava più a settentrione della precedente e piombava nel recentissimo lago sollevando un’onda di tsunami che raggiunse Alleghe sulla sponda opposta, nella valle dove sfocia il torrente Zunaja e arrivò a lesionare gravemente la chiesa, la canonica e la scuola dei Battuti provocando altre vittime.

Venezia e Belluno informate del disastro inviarono degli emissari per far fronte alle difficoltà della popolazione, al rischio di sommersione per gli altri villaggi e di alluvione per i paesi a sud dello sbarramento naturale, qualora l’ingrossarsi primaverile delle acque avesse prodotto uno squarcio nello sbarramento.

Tuttavia i costi delle opere, la difficoltà di raggiungere il sito, il clima invernale sfavorevole produssero scarsi risultati nel tentativo di abbassare il livello delle acque e per gli abitanti fu realizzato un collegamento su zattere per unire le sponde opposte.

Di questa immane tragedia rimane oggi il meraviglioso lago dove si specchia il paese di Alleghe e che assieme alle verticali pareti del Civetta e alle verdi ondulazioni delle praterie di alta quota danno origine al tipico paesaggio dolomitico riconosciuto da Unesco patrimonio mondiale naturale dell’Umanità
L’esatta ora e datazione dell’evento ha una storia affascinante, ben descritta da Giuseppe De Donà nell’ultimo numero del bollettino parrocchiale di Alleghe, disponibile in pdf

La formazione del Lago di Alleghe

Per ricordare la formazione del Lago di Alleghe Luisa Manfroi ha raccolto i documenti e le testimonianze degli storici e ha realizzato questo prezioso e importante documentario che ripercorre i fatti della notte dell' 11 gennaio 1771